Show Info

© 2019

‘Dietro l’obiettivo’ 

Fotografe italiane 1965-2018, dalla collezione Donata Pizzi

‘Il Sangue delle Donne’ 

February 13, 2019

Upcoming events, book launch, talks for the book Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco / The blood of women. Traces of red on white cloth. I’m part of it with my work When I was 13, among other sixty-eight amazing women artists.

February 19, 2019
Lecture by Manuela De Leonardis, book curator
The Center for European Studies UNC
North Carolina (USA)

PORPORA
photographs by Lina Pallotta

Officine Fotografiche Roma – November 15 – December 7, 2018 – opening: Thursday, November 15 at 7:00 pm

“Porpora”, photographs by Lina Pallotta opens on Thursday, November 15 at 7:00 pm at Officine Fotografiche Roma, Via Giuseppe Libetta.

The exhibition is a photographic portrait of Porpora Marcasciano, activist for human rights and Honorary President of MIT (Transsexual Identity Movement).

Since 1990 until today, the intimate visual journey invites us to participate in the unfolding of the personal relationship between Lina and Porpora, started at the University in Naples, in 1977, within a movement that they crossed, lived through, and was shaped by it. It’s not so much the representation of individual life paths, but a stratification of levels of meanings and perceptions that are intertwined with the nomadism of both, but also with the social and cultural evolution of our times.

Documentary-style elements – more like diary entries – trigger a reflection, such as the role of images, and the complexities of the media’s portrayal of “the others” in situations of marginality. The work, simply, is a depiction of shared moments, that only photography can grab from the unconsciousness of the moment. Snapshots of the daily life, fragments that challenge a rational analysis of what is being documented, and refuses to dictate an objective and predictable interpretation of reality. The photographs are symbolic depiction of private moments, with motivations and values that go beyond ideologies.

“We asked ourselves thousands of questions on the responsibility, need, and desire to tell a story we believed was too important to be crushed by the fear of nostalgia. Too many thoughtless, and above all heartless, voices have digressed on the need to dismiss eras and experiences, opening to nothingness. To then find ourselves in this world, where there is no more poetry capable of gathering the voiceless of history, those who usually have no right to speak, overpowered as they are by the words and actions of those men who dictate the sounds of the world, too often mistaken for the destiny of the earth.” Porpora

“Photography for me is never about distance, but indeed is about to show, grab and feel more of what’s out there. It’s in the chaos of emotions, in the ephemeral and imperfect disorder of life that fleeting and ever-changing moments of truth take shape. And among the interstices of the signs and simulacra of the contemporary, I hope to insinuate the joy of solidarity and a timid subversion.” Lina

Lina Pallotta A documentary photographer born in San Salvatore Telesino (BN), she moved to New York in the late 1980s where she received her diploma in Photojournalism and Documentary Photography at the Center of Photography. Her fierce motivation to make a difference drew her to the underground scene, to subcultures, to Mexican women, to underdogs, to tell stories that normally don’t get told.

Her most notable works include Porpora e Valerie (2013) and BASTA – To Work and Die on the Mexican Border (1999), on the lives of Mexican women who work in border factories.

Her work has been shown in personal and collective exhibits in Europe and the United States and published in national and international magazines.

From mid-2000, she has regularly held seminars and conferences at the International Center of Photography and the Empire State College in New York; the Frontline Club in London; Spazio Labo’ in Bologna; Limes in Cagliari; Minimum in Palermo; and “F.project – School of Photography and Film” in Bari. She teaches the annual masters program, SHOOT! Narration and Research, at Officine Fotografiche Roma, and was a member of the Review Committee at Fotoleggendo for which she curated exhibits by Morten Andersen, Birgitte Grignet, Jason Eskenazi, Katrien De Blauwer, Michael Ackerman and Igor Posner. She was Artistic Director for Gazebook: Sicily Photobook Festival 2017.

Info about the exhibit

Officine Fotografiche Roma

Via Giuseppe Libetta, 1

Opening hours:

From November 16 to December 7, 2018

Monday – Friday: 10:00 am – 7:00 pm

Closed Saturdays and holidays

Special opening, Sunday  December 2 from 4:00 to 8:00 pm including a guided tour by the artist at 6:00 pm.

http://roma.officinefotografiche.org

of@officinefotografiche.org

L’ALTRO SGUARDO.
FOTOGRAFE ITALIANE 1965-2018

8 giugno > 2 settembre 2018

a cura di Raffaella Perna

promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, ideata dalla Triennale di Milano e dal Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo

La mostra propone una selezione di oltre duecento fotografie e libri fotografici provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, costituita con lo scopo di promuovere la conoscenza delle più originali interpreti nel panorama fotografico italiano dalla metà degli anni Sessanta a oggi. La collezione – unica nel suo genere in Italia – è composta da opere fotografiche realizzate da circa settanta autrici appartenenti a generazioni ed ambiti espressivi diversi: dai lavori pionieristici di Paola Agosti, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Elisabetta Catalano, Carla Cerati, Paola Mattioli, Marialba Russo, sino alle ultime sperimentazioni condotte tra gli anni Novanta e il 2018 da Marina Ballo Charmet, Silvia Camporesi, Monica Carocci, Gea Casolaro, Paola Di Bello, Luisa Lambri, Raffaella Mariniello, Marzia Migliora, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e numerose altre.

La collezione di Donata Pizzi è stata presentata per la prima volta alla Triennale di Milano nel 2016 nell’ambito di un progetto nato in collaborazione con Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo e viene ora proposta al Palazzo delle Esposizioni arricchita delle nuove acquisizioni.

In Italia l’ingresso massiccio di fotografe, fotoreporter e artiste nel circuito culturale risale agli anni Sessanta: in questo momento l’accesso delle donne al sistema dell’arte e del fotogiornalismo – ambiti rimasti a lungo appannaggio quasi esclusivo di presenze maschili – è favorita dai repentini cambiamenti socio-politici e dalle nuove istanze sollevate dal femminismo. Grazie anche alle conquiste di quella generazione oggi fotografe e artiste hanno acquisito posizioni di primo piano nella scena italiana e internazionale: il loro lavoro è presente in musei, gallerie, festival, riviste e pubblicazioni specializzate, nel nostro Paese e all’estero. Nonostante la decisa inversione di rotta, la disparità di genere è a tutt’oggi un problema esistente e la storia di molte fotografe è ancora da riscoprire e valorizzare. La consapevolezza di questa carenza nella cultura fotografica italiana, il riconoscimento della disattenzione delle istituzioni, del collezionismo e della critica hanno spinto Donata Pizzi a dare inizio alla raccolta esposta oggi al Palazzo delle Esposizioni di Roma e presentata nell’ottobre del 2016 alla Triennale di Milano. Le opere della collezione testimoniano momenti significativi della storia della fotografia italiana dell’ultimo cinquantennio: da esse affiorano i mutamenti concettuali, estetici e tecnologici che la hanno caratterizzata. La centralità del corpo e delle sue trasformazioni, la necessità di dare voce a esperienze personali e al vissuto quotidiano e familiare, il rapporto tra la memoria privata e quella collettiva sono i temi nevralgici che emergono dalla mostra e legano tra loro immagini appartenenti a vari decenni e generi, dalle foto di reportage a quelle più spiccatamente sperimentali.

L’esposizione si articola in quattro sezioni, dedicate, rispettivamente, alla fotografia di reportage e di denuncia sociale (Dentro le storie); ai rapporti tra immagine fotografica e pensiero femminista (Cosa ne pensi tu del femminismo?); ai temi legati all’identità e alla rappresentazione delle relazioni affettive (Identità e relazione); e, infine, alle ricerche contemporanee basate sull’esplorazione delle potenzialità espressive del mezzo (Vedere oltre).

In mostra verrà proposto inoltre il documentario PARLANDO CON VOI, con interviste a molte delle fotografe in mostra, tratto dal libro omonimo di Giovanna Chiti e Lucia Covi (Danilo Montanari Editore), prodotto su idea di Giovanni Gastel da AFIP International – Associazione Fotografi Professionisti e Metamorphosi Editrice.

FOTOGRAFE:

Paola Agosti, Martina Bacigalupo, Isabella Balena, Marina Ballo Charmet, Liliana Barchiesi, Letizia Battaglia, Betty Bee, Tomaso Binga (Bianca Menna), Giovanna Borgese, Giulia Caira, Marcella Campagnano, Silvia Camporesi, Monica Carocci, Lisetta Carmi, Gea Casolaro, Elisabetta Catalano, Carla Cerati, Augusta Conchiglia, Daniela Comani, Marilisa Cosello, Paola De Pietri, Agnese De Donato, Paola Di Bello, Rä di Martino, Anna Di Prospero, Bruna Esposito, Irene Fenara, Eva Frapiccini, Vittoria Gerardi, Simona Ghizzoni, Bruna Ginammi, Elena Givone, Nicole Gravier, Gruppo del mercoledì (Bundi Alberti, Diane Bond, Mercedes Cuman, Adriana Monti, Paola Mattioli, Silvia Truppi), Adelita Husni-Bey, Irene Fenara, Luisa Lambri, Lisa Magri, Lucia Marcucci, Raffaela Mariniello, Allegra Martin, Paola Mattioli, Malena Mazza, Libera Mazzoleni, Gabriella Mercadini, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin, Verita Monselles, Maria Mulas, Brigitte Niedermair, Cristina Omenetto, Michela Palermo, Lina Pallotta, Beatrice Pediconi, Claudia Petraroli, Agnese Purgatorio, Luisa Rabbia, Moira Ricci, Giada Ripa, Francesca Rivetti, Sara Rossi, Marialba Russo, Lori Sammartino, Chiara Samugheo, Marinella Senatore, Shobha, Alessandra Spranzi, Grazia Toderi, Francesca Volpi, Alba Zari.

DONNE & FOTOGRAFIA

30 settembre 2017 – 14 gennaio 2018
Chiesa di San Francesco

Una mostra che valorizza il lavoro e il ruolo delle donne, fa riflettere, rivede e tenta di riscrivere con equilibrio la storia della fotografia al femminile mettendo in cima le eccellenze che l’hanno caratterizzata. Una selezione di 160 immagini, una per ogni fotografa, che presenta le opere di artiste che hanno caratterizzato il XX e il XXI secolo.

Inaugurazione 30 settembre ore 11.00

Le donne che hanno avuto un ruolo rilevante nella storia della fotografia, sin dall’invenzione di questo medium, sono state tante e bravissime. Come ricordato dalla giornalista Giuliana Scimé, “…sono protagoniste delle più rilucenti sfaccettature di un diamante purissimo, la fotografia nelle arti visuali, che sta regalando galattiche avventure nell’universo dell’immagine…”.
Il percorso, assai complesso, tocca differenti epoche e culture d’Europa, delle Americhe, Africa, Asia, Australia. Le frontiere non esistono, nemmeno i confini per la creatività, questo è il miracolo della fotografia.

Un’affascinante “giro del mondo” a bordo di una raffinata macchina del tempo che dal primo Novecento sino alle più contemporanee sperimentazioni, plana su tantissimi Paesi e si sofferma a mettere in luce talenti e indimenticabili immagini. Questa mostra valorizza il lavoro e il ruolo delle donne, fa riflettere, indaga, rivede e tenta di riscrivere con equilibrio la storia della fotografia al femminile mettendo in cima le eccellenze che l’hanno caratterizzata.

La mostra di Udine presenta, in una selezione di 160 immagini, una per ogni fotografa, le opere di artiste che hanno caratterizzato il XX e il XXI secolo:

Fatima Abbadi, Berenice Abbott, Umida Akhmedova, Laure Albin Guillot, Lola Alvarez Bravo, Diane Arbus, Eve Arnold, Marina Ballo Charmet, Letizia Battaglia, Shobha Battaglia, Inez Baturo, Marina Berio, Ruth Bernhard, Rosangela Betti, Lynn Bianchi, Jelena Blagovic, Irena Blühovà, Hou Bo, Claude Bodier Batho, Margaret Bourke White, Marianne Brandt, Marilyn Bridges, Barbara Brooks Morgan, Lynn Butler, Marcella Campagnano, Lisetta Carmi, Ghitta Carell, Frances Aretta Carpenter, Carla Cerati, Denise Colomb, Augusta Conchiglia, Gabriella Csozso, Imogen Cunningham, Judy Dater, Liliane de Cock Morgan, Pamela de Marris, Diana Y Marlo, Delphine Diallo, Desiree Dolron, Gertrude Duby, Rena Effendi, Angele Etoundi Essamba, Gertrude Fehr, Trude Fleishmann, Rosa Foschi, Barbara Forshay, Martine Franck, Gisèle Freund, Susan Friedman, Toto Frima, Toni Frissell, Enikô Gàbor, Serena Gallini, Flor Garduño, Nan Goldin, Dorothee Golz, Henriette Grindat, Anne Marie Grobet, Shu Hamaura, Ester Havlová, Annemarie Heinrich, Florence Henri,Majlinda Hoxha,Regina Hübner,Zann Huizhen Huang,Elizaveta Ignatovic, Connie Imboden, Irina Ionesco, Graciela Iturbide, Monique Jacot, Bruna Kazinoti,Uma Kinoschita, Jaschi Klein, Sabine Korth, Germaine Krull, Dorothea Lange, Rebeka Legovic, Annie Leibovitz, Gerda Leo, Jana Leon, Elaine Ling, Monia Lippi, Mari Mahr, Rebecca Major, Mary Ellen Mark, Cindy Marler, Paola Mattioli, Marie Maurel de Maillé, Ruth Mayerson Gilbert, Janice Mehlman, Sheila Meitzner, Susan Meiselas, Manuela Metalli, Lee Miller, Tina Modotti, Lucia Moholy, Edit Molnar, Daniela Monaci, Sarah Moon, Inge Morath, Galina Moskaleva, Eleni Mouzakiti, Maria Mulas, Shirin Neshat, Jeanine Niepce, Cristina Nunez, Eleonora Olivetti, Cristina Omenetto, Elizabeth Opalenik, Ana Opalic, Orlan, Lina Pallotta, Slavka Pavic, Lynwood Pelham, Dita Pepe, Anna Pisula Mandziej, Marion Post Wolcott, Joan Powers, Lieve Prins, Agnese Purgatorio, Bettina Rheims, Leni Riefenstahl, Ursula Richter, Andre Rogi, Louise Rosskam, Ernestine Ruben, Marialba Russo, Katarina Sadowski, Sara Saudkova, Jane Schreibman, Cindy Sherman, Dayanita Singh, Sandy Skoglund, Viera Slavikovà, Vee Speers, Camila Sposati, Elisabeth Sunday, Karin Székessy, Brigitte Tast, Newsha Tavakolian, Joyce Tenneson, Olga Tobreluts, Naomi Toki, Ivana Tomanovic, Giuliana Traverso, Linda Troeller, Deborah Tuberville, Doris Ulmann, Carla van de Puttelaar, Danielle van Zadelhoff, Tereza Vickovà, Verena von Gagern, Sabine Weiss, Katarzyna Widmańska, Alice Wielinga, Susannah Wilshire Torem, Wong Wo Bik, Wanda Wulz, Mariana Yampolsky, Madame Yevonde, Yva, Cristina Zelich, Erszebet Zinner, Maria Zorzon.

160 fotografie per 160 donne che hanno fatto la storia della fotografia, ognuna con il proprio talento, ognuna con il suo occhio e la sua tecnica; 160 donne che hanno fatto della fotografia la propria arte e il mezzo attraverso il quale comunicare la loro visione del mondo.
L’esposizione è un’antologia della fotografia al femminile che nasce con diversi obiettivi: comprendere il ruolo della donna davanti e dietro l’obiettivo in diversi contesti sociali e culturali, offrire una visione d’insieme sul lavoro delle donne ed evocare le preoccupazioni, gli impulsi attuali che spingono le donne a fotografare, svelare la personalità di quante hanno fatto della fotografia il proprio mezzo espressivo ed artistico.
La mostra ha rilevanza internazionale, è un vero e proprio viaggio nella storia tra i continenti e le culture, include territori lontani e distanti unito sotto un unico ombrello chiamato ”obiettivo”.
È complesso immaginare l’allestimento di una mostra così eterogenea, caratterizzata da colori e bianco e nero, luci e ombre, corpi, paesaggi ed oggetti. Proprio l’eterogeneità diventa punto di forza nell’organizzazione della collettiva in sezioni precise.

In mostra, inoltre, verrà proiettato il video A History of Women Photographers del 1996 realizzato da Naomi Rosemblum, mentre un’altra sezione video verrà dedicata alle fotografe friulane che, sulla scia di Tina Modotti, si stanno facendo conoscere e apprezzare.

Per questa esposizione di rilevanza internazionale è stata scelta la Chiesa di San Francesco, un luogo prestigioso, centrale.
Le 160 fotografie, realizzate dai primi anni del Novecento al 2016, provengono da diversi prestatori, gallerie pubbliche e private tra le quali ricordiamo il Museo Ken Damy di Brescia, la Fondazione Fratelli Alinari di Firenze, la Fondazione per la Fotografia di Modena, la Fondazione Archivio Afro di Roma, Il Museo Nazionale di Fotografia della Repubblica Ceca di Jindrichuv Hradec e il CRAF di Spilimbergo.

Una sezione della mostra, infine, vedrà la proiezione delle fotografie di numerose fotografe friulane contemporanee.

La mostra è curata da Ken Damy, Silvia Bianco dei Civici Musei e Walter Liva del CRAF è realizzata con il contributo della Fondazione Friuli e la sponsorizzazione di Despar.

Il catalogo conterrà una prefazione di Naomi Rosemblum, un testo di Lorenza Bravetta, Ken Damy e le biografie di tutte le autrici presenti in mostra curate da Silvia Bianco e Walter Liva.

La mostra rimarrà aperta al pubblico con il seguente orario: 

Dal 30 settembre al 30 novembre 2017
venerdì e sabato 15.00-18.00; domenica 10.30-12.30, 15.00-18.00. Ingresso libero.

Dal 1° dicembre 2017 al 14 gennaio 2018
da martedì a giovedì 15.00-18.00; venerdì, sabato e domenica 10.30-12.20, 15.00-18.00. Ingresso libero.

Gazebook Sicily Photobook Festival

l’evento internazionale che promuove e diffonde la cultura fotografica attraverso il fotolibro, torna per la sua terza edizione a Punta Secca dall’ 8 al 10 settembre. Come ogni anno la manifestazione, aperta al pubblico, offrirà un ricco programma di incontri, presentazioni editoriali, proiezioni, seminari, mostre fotografiche e workshop.

Ideato nel 2015 da Teresa Bellina, Melissa Carnemolla e Simone Sapienza, in questa edizione ha come direttore artistico Lina Pallotta, fotografa, curatrice e docente di calibro internazionale.

Il tema attorno al quale si sviluppa questa terza edizione del festival è Symposium, rievocando una tra le più famose opere di Platone, Gazebook sarà il luogo in cui si discuterà del ruolo della fotografia e della comunicazione visiva in un momento storico di grande incertezza e caos sia politico che sociale.

‘La storia ufficiale è il risultato di un montaggio funzionale alle forme di potere che ne scrivono senso e significato assolutamente logico alla propria egemonia. Ne dettano le forme intrise di razzismo, classismo, omofobia, volti a giustificare guerre e sopraffazioni. La ricerca di narrazioni alternative, la cosiddetta “storia dal basso” o controstoria, resta la forma più importante di resistenza alle logiche di potere. In questo processo, la produzione di narrazioni visive che riprendono, interagendo, i problemi della contemporaneità, resta fondamentale. La domanda che sorge spontanea è: può la fotografia cambiare l’ordine delle cose, influire sulla opinione pubblica, la politica, la coscienza o le coscienze dei nostri tempi? Per questo, quanto si vede e quanto viene restituito attraverso essa, deve essere al contempo soggettivo e radicale, complesso e diretto, audace e introspettivo. Penso sia nostra responsabilità ricostruire un senso degli accadimenti, proporre punti di vista differenti, stuzzicare domande e soprattutto confronti sulle questioni difficili e complesse che ci interrogano. Possiamo, in quanto fotografi, interagire con un discorso politico più ampio senza cadere nella semplice propaganda? In questo senso la propria responsabilità nella comunicazione visiva diventa imprescindibilmente politica.’
Lina Pallotta, Artistic Director Gazebook 2017

Il Symposium aprirà la serata inaugurale del festival con una tavola rotonda in cui quattro oratori esporranno il proprio punto di vista relativo al legame tra fotografia e politica e alle modalità espressive ad essa connesse negli ambiti della curatela, dell’editoria e dei media.
Moderatore e curatore dell’incontro sarà Colin Pantall, docente e fotografo.

Interverranno: la curatrice Natasha Christia, il fotografo Matthieu Ma Asselin, Alejandro Acin, direttore creativo di Photobook Bristol e il co-fondatore della casa editrice Discipula, Marco Mfg Paltrinieri.

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